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quando i figli si arrabbiano con i genitori..

stamattina mi sono arrabbiata con mia madre.
stavo facendo ripetizioni con la ragazza che pago per aiutarmi in matematica in vista dell'esame a settembre.. io non le ho mai detto che sono stata malata, le ho semplicemente detto che per dei problemi ho dovuto saltare un bel po di mesi di scuola e quindi sono rimasta indietro in determinate materie. nulla di più, nulla di meno. infondo il suo lavoro è quello di aiutarmi non di sapere la mia storia. o no?
insomma, stamattina è entrata mia madre  in camera  e stava chiaccierando con la ragazza quando ad un certo punto fa: "...perchè sai, la Debora è stata malata...."

IO QUESTE COSE NON LE TOLLERO!!!
ma perchè raccontare tutto?! se evidentemente non lo avevo fatto io era perchè preferivo rimanesse tra me e la mia famiglia.

giustamente dopo questo momento si è creata uno strano imbarazzo e  ho dovuto spezzare la tensione in qualche modo  contiunuando a fare gli esercizi che tra parentesi mi sono venuti anche peggio del solito perchè ero  imbarazzata da mia madre  (che evidentemente è contente se racconta i cavoli suoi alla gente) ma soprattutto veramente FURIOSA.

pensavo mi rispettasse di piu... invece non tiene conto di quello che mi sento o non mi sento di dire.
che delusione....


PS: questo sarà l'ultimo post che scriverò per questo mese, venerdi infatti parto e andrò per 10 giorni al mare con la mia famiglia, vi saluto e ci rivediamo presto!
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Liebster Blog



 grazie AnnaRosa per il prmio assegnatomi! sono felicissima!!!

dunque, ci sono cinque semplicissime regole da seguire:

-innanzitutto segnalare sul proprio sito 5 blog con meno di 200 lettori ed evidenziarne il link
- lasciare un commento sui blog scelti per avvisarli del premio
- ringraziare chi vi ha assegnato il premio
- condividere con i lettori 5 cose di se che le persone non conoscono!


iniziamo con un bell'elenco di Blog che seguo sempre con grande piacere!

-L'angolo di White B. , una delle tante super mamme blogger che si trovano a condividere, dopo la malattia dei loro piccoli, il desiderio di poter cambiare le cose.
-AnnaRosa, il Codice di Hodjkin ha premiato il suo secondo blog, quello che la rappresenta come grandissima appassionata di cucina e grande cuoca. io invece premio il suo secondo blog.
perchè quando scrive mette sempre allegria e fa riflettere molto.
- Gabriele perchè di ragazzi come lui ormai   ne sono  rimasti pochi.
- la bambina con il pigiama a righe l'ho scoperta da poco in realtà, ma la leggo con piacere e con piacere le assegno questo premio.
-il regno di op nei suoi post sono raccolte tutte le storie dei bambini invincibili di oncologia pediatrica.



ed ora, ecco 5 cose che ancora non sapete di me:

- le mie amiche mi prendono in giro perchè a differenza loro sembro completamente "immune" agli insetti. ,  soprattutto d'estate, quandosi esce,  capita di incontrare api, vespe ed altri insetti. la cosa buffa è che mentre loro scappano a chilomentri di distanza, io rimango  immobile con una faccia completamente indifferente.
-  il mio cartone animato preferito fin da bambina è Mila e Shiro.  prima di ammalarmi ero una giocatrice di pallavolo nella squadra della mia città. era la mia passione e le mie schiacciate in diagonale... beh! difficile riuscire a prenderle.
- ho la fobia dei fulmini. non li sopporto, quando c'è un temporale mi chiudo in casa e piu volte ho sognato di morire per essere stata colpita da un fulmine.
- non sono mai stata un'abile "guidatrice", infatti fin da bambina con i go-cart, piccoli o grandi che siano, mi schiantavo da tutte le parti. stessa sorte con la macchina dei miei l'anno scorso.
-  in terza media sono stata in gita con la mia classe a Friburgo ( germania) per tre giorni e nell'unica ora di libertà per le vie del cetro noi ragazze siamo state inseguite da un gruppo di ragazzotte tedesche bionde e pirsingate con tanto di coltello in mano. da allora ODIO la germania.

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ATTENZIONE: questo post è di una lunghezza INDECENTE...



senza parole... questa foto non ha bisogno di parole.

sono sempre stata cirondata da numerose ragazze che al momento della diagnosi erano felicemente fidanzate da un anno o anche di piu e mi sono sempre chiesta che cosa si puo provare a trovarsi dall'altra parte..  dove  trovano la forza di andare avanti gli amici, i familiari, i fidanzati, i mariti, le mogli....che cosa li spinge a stare accanto e ad  amare una persona malata?
quando penso a loro,ammiro la forza e l'amore che deve avere spinto questi giovani ragazzi a restare accanto a queste piccole ma già grandi donne. li ammiro perchè io ho avuto un'esperienza abbastanza brutta in tal senso...
mi ricordo che l'anno scorso sono stata insieme ad un ragazzo della mia età e della mia stessa classe per qualche mese, poi, come può succedere ci siamo lasciati e fin li nulla di strano...
ci siamo lasciati agli inizi di Aprile 2011 poche settimane prima che scoprissi di essere malata ripromettendoci di rimanere in buoni rapporti visto che poi era anche il mio compagno di banco a scuola.
è successo che nel momento in cui è venuto a sapere  il cammino che dovevo a tutti i costi intraprendere, ha smesso di parlarmi. e con smettere di parlarmi non intendo smettere di parlarmi fuori da scuola o trattarmi solo da semplice conoscente.
quando dico smettere di parlarmi intendo fare proprio finta che non esista.
ho passato le mie intere giornate di scuola ( uno dei pochi posti in cui con gli amici riuscivo a non pensare a tutta la brutta situazione della malattia) ad essere ignorata come se avessi una malattia contagiosa.
non era paura di rimanere troppo affezionata ad una persona che forse, avrebbe potuto andarsene. non era questo... non esiste alcuna scusa per ignorare chi sta soffrendo in questo modo. nessuna.

ancora adesso, pur essendosi divisa la classe ( per fortuna!) quando mi incorcia in corridoio cambia starda.. ma ormai a me non fa piu male... di lui non me frega nulla e seconda cosa ho imparatao che durante la malattia, inevitabilmente, molte persone ti ignoreranno per paura di chissà che cosa o solamente per ignoranza.
solo una domanda mi frulla in testa da sempre: se non ci fossimo lasciati prima della malattia, lui sarebbe stato in grado di sopportare tutto questo?, mi sarebbe stato accanto?  e a questa domanda non ho mai saputo dare una risposta. o forse si.

so che probabilmente penserete che sono ancora giovane per parlare di "amore" ma non è questo il punto. non si tratta di parlare di una storiella finita male. si tratta di parlare di come molto spesso, vengano trattate le persone malate.
e questo, in ambiti piu o meno diversi, succede a tutti.
per farvi un esempio,  queste sono le parole di due mamme e di una ragazza conosciuti in ospedale:


"quando all'asilo hanno scoperto che aAndrea aveva la Leucemia, tutte le altre mamme sono corse a fare gli esami del sangue per vedere se anche i loro piccoli avevano questa malattia!, come se mio figlio avesse una malattia contagiosa."

" quando Federica si è ammalata e ha dovuto lasciare la scuola, i suoi compagni di classe invece che aiutarla l'hanno abbandonata e solo pochissime amiche strette le sono state accanto"

"quando sono tornata a scuola i miei compagni di classe invece che aiutarmi mi prendevano in giro perchè ero piu indierto di loro con gli argomenti a causa del tanto tempo speso all'ospedale.. quanti ipianti che ho fatto!, menomale che almeno la mia migliore amica che purtroppo ci è già passata, può capirmi!"

ma come si fa ad essere tanto ignoranti da fare gli esami del sangue per controllare che un bimbo malato di leucemia non abbia attaccato la malattia al proprio figlio, quale GRASSA IGNORANZA spinge queste mamme a trattare una famiglia già devastata dalla diagnosi, come se loro figlio avesse una malattia contagiosa!?
a quanto pare ad un bel po di persone serve una bella lezione in campo onco-ematologico.
I TUMORI NON SONO CONTAGIOSI! fate il piacere di non fare certe cavolate.


vogliamo parlare invece dell'argomento trattato da Camilla e Federica?
io mi sono sempre considerata fortunata in tal senso perchè ho sempre avuto accanto a me persone fantastiche a parte qualche eccezione e sono sempre stata al corrente del fatto che c'era anche chi questa fortuna non la aveva.

beh, il detto "i veri amici si vedono nel momento del bisogno", lo capisco solo ora, è proprio vero!

ognuno di noi almeno una volta ha detto: "che bello, quanti amici mi vogliono bene" oppure: " si questo è il mio migliore amico in assoluto!" e poi ... poi una volta che vi trovare in situazioni difficili capite davvero chi è disposto a starvi accanto.
ma io dico, ma perchè lasciare da sola una persona che ha bisogno di aiuto? non esiste un cavolo di motivo valido! solo la gente ignorante, ma davvero!
molti pensano che è la paura, il non sapere come comportarsi che spinge la gente ad allontanarsi da chi sta male ma non è così!
a queste persone vorrei ricordare che non si sa mai cosa ha in serbo per noi il destino e che in un futuro lontano, potrebbe toccare anche a voi! ricordatevelo sempre.

voglio dire una cosa semplice semplice a tutte queste persone evidentemente poco intelligenti :
MA CHE CAZZO FATE?! ma smettetela di comportarvi da ignoranti e credervi migliori di chi sta male perchè dimostrate solo il contrario!, fate qualcosa di buono e state accanto a chi ne ha bisogno

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crioterapia

visto che non mi faccio mai mancare nulla, oggi ho fatto la crioterapia.
no, niente di speciale, solo un banale metodo di bruciare verruche con l'azoto liquido.

qualche mese fa ero stata dalla dermatologa perchè pensavo di avere delle verruche sotto i piedi e i miei sospetti erano fondati! ha classifiato le verruche come "verruche a grappolo post chemio"...
maledette terapie, non o mai avuto verruche in vita mia..
sembra che dovunque vada, dalla dermatologa, dall'oculista, a momenti perfino dal callista,prima o poi spunti sempre fuori la storia del Linfoma o della chemio.

comunque, ritornadno al discorso della crio, la dottoressa mi ha fatto accomodare su un lettino e poi ha tirato fuori una sorta di bombola piena di azoto liquido e avevo proprio la sensazione di trovarmi in un laboratorio chimico! addirittura mio padre è uscito dalla stanza perchè si è spaventato!
e poi dicono che gli uomini hanno le palle!
insomma, mi ha sparato questo azoto liquido  dalla teperatura di -196°C sulle verruche e mi ha creato un' ustione, poi mi ha messo un cerotto, ha aspettato che riuscissi ad alzarmi e a acamminare decentemente, mi ha detto di metetrci sopra della pomata per ammorbidirle e di stare tranquilla se tra poche settimane vado al mare perchè l'acqua salata e le rocce ( non so in adriatico come fannno ad esserci le rocce... ma questo la dottoressa non lo sapeva.)  aiutano la guarigione delle verruche.
adesso ho il piede gonfio e cammino zoppa ma almeno non ho più le verruche.

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operazione andata bene. mamma dimessa :)

sta mattina  ho studiato matematica per l'esame a settembre con la ragazza che mi da ripetizioni e poi sono stata a prendere  mia mamma che dopo un po di giorni dall'intervento è riuscita ad alzarsi dal letto, a muoversi lentamente e adesso è a casa. sono sicura che nell'ambiente familiare si riprenderà meglio che nell'ambiente ospedaliero. ogni sera per 30 giorni deve fare delle punture sottocutanee di anticoagulanti e mi ha chiesto di farglele. adesso mi faccio insegnare dalla zia di mia mamma e poi sarò la sua infermiera personale per un mese ;). poi ovviamente dovrà curare per un po la ferita con il betadine e riposarsi finchè non si sentirà più in forze.
da qualche giorno è un po depressa e ogni tanto piange perchè si sente debole e non ha la forza di fare nulla. COME LA CAPISCO! però proprio perchè la capisco, la consolo e le risollevo il morale. se anche l'umore è buono siamo già a ametà della guarigione.

 come farmaco prende anche l'Agumentin, quell'antibiotico maledetto che prendevo anche io e oggi mi è scappato da ridere senza riuscire a fermarmi perchè mia mamma stava leggendo il foglietto degli effetti collaterali contenuto nella scatoletta dell' A. quando a un certo punto mi fa: Debora, senti qua:
 se presenta uno dei sotto elencati sintomi contatti al più presto il medico curante:
-reazioni allergiche
-eruzioni cutanee
-nausea
-LINGUA NERA RICOPERTA DI PELI!

"dottore, dottore" mi sto trasformando in un licantropo!"
( cit. mamma)


HAHAHAHAAHAHAHAHA.


gli scorsi  giorni  ho parlato con la vicina  di stanza di mia madre  che ha 78 anni, pratiamente due anni in meno di mia nonna ( morta purtroppo lo scorso 7 aprile) e me la ricorda un sacco. il modo in cui chiama per nome mia madre quando le da del tu, l'aspetto fisico, il modo di parlare e di comportarsi! giuro, mi fa troppa impressione e anche mia madre trova in lei questa grande somiglianza.
lei è stata operata lo stesso giorno di mia amdre ma da quanto mi ha raccontatao la nipote ( a  lei non vogliono farlo sapere) ha un tumore cosi grosso da intaccare perfino il fegato. il chirurgo ha aperto, ha visto la situazione ed ha richiuso. come è successo 25 anni fa con il nonno che non ho mai conosciuto. si comincia a vomitare nero, a stare male e allora capisci che ti rimangono pochi mesi di vita se sei fortunato.
la stessa signora oggi mi ha raccontato che aveva  anche un nipote con la leucemia che è stato curato a Monza ma che purtroppo è morto anni fa...  mi è dispiaciuto un sacco.


poi nel pomeriggio sono andata con mio padre fino a Besana Brianza a prendere mio fratello che è tornato da jesolo con gli educatori e gli altri ragazzi del centro educativo in cui sta tutta settimana tranne il week end e si è divertito molto. sono contentissima per lui. finalmente lo vedo crescere come si deve e uscire da quel guscio che si era creato e dal quale non voleva uscire.. finalmete posso dire, dopo aver passato l'anno piu brutto della mia vita, di essere di nuovo una ragazza felice.. anche in famiglia.


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operazione della mamma e....

Sono appena tornata dall'ospedale Bassini di Milano insieme a mio padre perchè abbiamo accompagnato mia mamma nel reparto di gineclogia perchè domani mattina alle 9.30 dovrà essere operata e le asoprteranno l'utero .
è da un mese che è agiatata per questa benedetta operazione e io la tranquillizzo e la "sgrido" anche un po perchè in fondo dopo tutto quello che mi ha visto passare e dopo tutto il coraggio che mi ha visto tirre fuori  anche se non avrei voluto, un'operazione dovrebbe sembrarle una barzelletta... però insomma, è pur sempre un pezzo dell'organismo che devono toglerle... ma so che andrà bene.
anzi, spero proprio che dopo questa ulteriore preoccupazione, la mia famiglia stia finalemente un po piu tranquilla! non mi dispiacerebbe.

mia mamma è in stanza con due signore già di una certa età che discutevano di quanto sia brutta la vecchiaia e tutte le complicanze che essa comporta  e mi sono messa a sorridere... si perchè lo scorso anno a soli 16 anni si puo dire che stavo peggio di loro. come è strana la vita!

adesso mi prenderete per pazza: mia madre è nella stanza numero 7... INCUBOO!  no vabbeh, sono maniaca e superstiziosa ma sto numero non mi lascia in pace un attimo... ma che vorrà dire??!

 cambiando argomento, ieri poeriggio  ho completato il disegno del mio tatuaggio.. o meglio, del tatuaggio che a fine estate mi sono promessa di fare. sono mesi e mesi che lavoro alla sua immagine primo perchè voglio che sia particolare e solo mio ,  perchè ha un significato molto importante per me e soprattutto,  visto che come i diamanti sarà per sempre, voglio che sia perfetto.

il tatuaggio in questione è una fenica araba  di dimensioni medio/ piccole che voglio tatuarmi dietro la spalla sinistra.
la fenice rappresenta l'animale che muore e poi risorge dalle proprie ceneri in una nuova vita... quale significato migliore per poterci affiancare la data del giorno in cui ho finito la chemio?


una ragazza che ho conosciuto all'ospedale si  è tatuata da poco gli acronimi delle chemio che ha fatto su tutto il fianco... un "mostro" di tatuaggio che parte dalla spalla, scende sul finaco e finisce all'altezza dell'ombellico. è ovvio che io non ho tutta questa personalità e non mi farei mai un tatuaggio del genre ( cosi grande intendo) però l'idea che simboleggi qualcosa di cosi importante che davvero ti marchia per tutta la vita, è una cosa che condivido pienamente.

i miei genitori? non mi hanno detto assolutamente niente perchè sanno che per me ha un' importanza e che tatuaggio o no, il ricordo di quel momento, resterà indelebile comunque.
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L'albero di Filippo

ero in quarta elementare. mio fratello in prima. entrambi nella settssa scuola.
mi ricordo che era un pomeriggio di primavera, le maestre ci avevano portato in giardino. eravamo tutta la scuola intorno ad un piccolo alberello.. un pino minuscolo appena piantato che dicevano essere in memoria di Filippo, un bimbo di terza morto a causa della leucemia.
all'epoca non riuscivo ancora a comprendere la gravità e l'entità della malattia  ne tantomeno riuscivo a comprendere perchè quel bambino che a malapena incrociavo nei corridoi avesse cosi pochi capelli.ma continuavo a ripetere a me stessa che doveva essere stata proprio una malattia grave... provavo tanta malinconia per i suoi genitori che piangevano il loro unico figlio..
adesso da quel giorno sono passati 7 anni ( guarda caso il 7 nella mia vita torna sempre ... ma vabeh, torniamo a noi!) e ogni volta che ripasso davanti a scuola vedo quell'alberello che ormai è diventato un bel pino alto piu di me e ripenso a Filippo.. ripenso  al suo nome scritto sull'appendino di quel corridoio al secondo piano che mai nessuno staccherà più, nemmeno le generazioni a venire.
ora che non ho piu 10 anni   so per filo e per segno quello che ha passato, so addirittura i nomi delle chemio che faceva ( alcune erano in comune con quelle per i Linfomi), so l'entità e la gravità della malattia e probabilmente conosco diverse infermiere e dottoresse del mio reparto che anni fa, hanno curato Filippo.
chi lo avrebbe mai immaginato che quella bimba un po confusa un giorno, si sarebbe trovata ad affrontare tutto questo?
la mia vittoria, la vittoria di tutti i bambini e ragazzi del mio reparto che hanno lottato e ce l'anno fatta , oggi, la voglio dedicare a Filippo... perchè quell'albero potrà anche essere visto come un semplice vegetale da chi non ne conosce la storia ma per chi come me la sa, ama fermarsi difronte a quell'albero ogni tanto e ricordarsi di lui.
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