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quando ammalarsi o no di cancro può diventare una scelta..

in questi giorni sicuramente avrete sentito alla televisione del ciclone che si è abbattuto sull'ILVA ..

poche settimane fa avevo visto per caso una puntata di verissimo su canale cinque in cui un padre ed una figlia ex abitanti del quartiere in cui sorge l'ILVA sono stati intervistati e si sono lamentati dei gravi effetti che i fumi che emette questa grande azienda provocano. ( vi lascio il link del video, andate a 00:53:00 e guardatevi l'intervista.
http://www.video.mediaset.it/video/verissimo/full/358727/puntata-del-17-novembre.html)
in più, se avete voglia vi invito anche a leggervi questo articolo http://www.corriere.it/inchieste/a-taranto-vita-impossibile-veleni-ilva-/86ea73ec-07e8-11e2-9bec-802f4a925381.shtml

non riesco a capire perchè si ostinano a tenere aperta una azienda che nuoce alla salute non solo degli abitanti del quartiere ma anche, immagino, degli operai e di chi ci lavora.
per carità, so che c'è talmente tanta crisi che si ha veramente paura all'idea di poter perdere un lavoro ma come si fa a mettere il lavoro  davanti alla salute?

si dice che un malato di cancro non abbia scelta.. ed è vero ma in certi casi è buon senso evitare di stare a contatto con qualcosa di potenzialmente pericoloso per la salute e di conseguenza diminuire almeno i possibili rischi..
io sono dell'opinione che quell'azienda andrebbe chiusa.

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passione per la cucina e ricetta veloce.

ho sempre avuto una certa passione per la cucina già da quando ero piccina... passione che non deriva certo da mia madre che è negata nel cucinare.. e quando dico negata non intendo dire che non sappia cucinare perchè se ci si mette sa fare delle buone ricette ma non ha quella passione per la cucina e soprattutto quel tempo necessario per dedicare la giusta attenzione alle ricette.
per questo dice sempre che io devo aver preso da mia nonna. lei si che sapeva cucinare! e lo faceva anche bene. d'altronde, con una mamma ed una nonna del sud italia, se non avesse saputo cucinare sarebbe stato strano!
mi ricordo che una delle cose che le riusciva meglio fare erano i patè di carne e di tonno, quei patè che mangiavamo sempre a natale o nelle feste come antipasto oppure i classici struffoli ( e chi è napoletano saprà bene di cosa sto parlando) quei piccoli pallini di pasta dolce ricoperti di miele tipici del carnevale se non sbaglio. oppure ancora il casatiello, anche questo tipico piatto napoletano che si mangia a pasqua( fatto con farina, strutto, burro, pancetta a dadini e uova sode).

io personalmente amo cucinare di tutto ma soprattutto i primi piatti e i contorni di verdure anche se nell'arco di quest'anno, ho  fatto una pausa piuttosto lunga durante i mesi delle terapie in cui molto spesso non riuscivo a mangiare per via della nausea,  dei sapori alterati dei cibi che percepivo o semplicemente perchè andavo avanti solo a "voglie da cortisone" mangiando quello di cui avevo voglia al momento.

credo che uno dei primi piatti che ho cucinato subito dopo lo stop terapia è stata la pasta con  panna, prosciutto crudo, pepe ed un pizzico di noce moscata ( variante diversa rispetto alla classica pasta con panna, prosciutto cotto e piselli ma il fatto è che non avendo potuto mangiare cibi crudi se  non rigorosamente cotti per molti mesi, avevo veramente voglia di rifarmi!) ed è una ricetta che è piaciuta a tutta la famiglia!

se volete provarla vi serve( per 4 persone):

400g pasta ( corta o lunga, come preferte. io uso le penne rigate)
un cartone piccolino (o anche mezzo, dipende da quante porzioni volete fare) di panna da cucina
del prosciutto crudo
un pizzico di noce moscata
del pepe.


cominciate scaldando l'acqua della pasta e quando sarà arrivata ad ebollizione buttate dentro le penne.
intanto in una padella mettete il prosciutto crudo con un cucchiaio di olio d'oliva e fatelo leggermente scaldare (  non troppo altrimenti diventa cotto). aggiungeteci la panna, la noce moscata e il pepe a fuoco spento.
buttate in padella le penne e fatele saltare  per qualche secondo  a fuoco medio in modo da amalgamare bene la panna con la pasta e distribuire meglio il pepe e la noce moscata.
servite poi in un piatto fondo.

Bon appétit!!
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flash mob Milano 24 novembre

Non so se vi ricordate ma di scuro da qualche parte vi ho parlato del flash mob che il 24 ottobre avrei dovuto fare a Milano per aiutare una mia amica ( che ho conosciuto tramite un'associazione che collabora con l'ospedale di Monza e quello di Milano) ma in generale  tutti i ragazzi dell'Istituto dei Tumori di Milano a far conoscere la loro linea di moda che si chiama B.live..
dopo qualche settimana di prove per imparare la coreografia da ballare ci siamo trovati sabato scorso in piazza della scala alle 3 e mezza di pomeriggio  per poi incamminarci verso la galleria Vittorio Emanuele per il primo flash mob e verso piazza del duomo per gli altri due.

nonostante io conosca a grandi linee il progetto e non faccia parte del loro ospedale sono stata contenta di poter dare una mano.. infondo non importa il reparto di provenienza, importa solo il legame che si crea tra noi ragazzi che in questo caso abbiamo un "passato" chiamiamolo cosi, che ci accomuna.
 vedere tutti i ragazzi ma anche molta gente adulta partecipare all'evento per sostenere questo progetto ha emozionato perfino me che non ne ero coinvolta in prima persona, figuriamoci gli altri ragazzi.. 
ad ogni modo, i passanti si dimostravano incuriositi e quasi tutti accettavano  i volantini  che venivano distribuiti per pubblicizzare la sfilata di moda che si terrà l'11 dicembre ai frigoriferi milanesi ( sono stata invitata anche io) anche se,  della gente  che li rifiutava c'era sempre.
per la prima volta ho sperimentato quanto sia brutto fare la distributrice di volantini!


tornata a casa ho cominciato a pensare ad una frase per partecipare al concorso dell'AIRC di cui vi avevo parlato nello scorso post e qualche idea mi è  venuta.. si tratta solo di migliorare alcune parti... deve uscire  una frase  che riesca a  rendere a  pieno il concetto di ricerca sul cancro e allo stesso tempo colpire immediatamente il lettore.

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concorsi per la ricerca...

ieri sera aprendo la pagina di twitter ho notato un twit dell'associazione AIRC(Associazione Italiana Ricerca contro il Cancro) che parlava di un concorso rivolto ai giovani delle diverse scuole di Italia e consiste sostanzialmente  nel rispondere ad una domanda " cos'è per te la ricerca sul cancro"? attraverso un testo, una foto, un disegno oppure un video.
ho letto il regolamento e ho scoperto che devo trovare almeno un professore che diciamo mi rappresenti.. se poi si dovesse vincere, il premio andrà sia alla singola persona che alla scuola.
 il concorso scade l'11 Gennaio ( giorno del mio compleanno tra l'altro! destino che ci devo provare...) .un ulteriore premio non che il principale  sarà una giornata a milano tra i ricercatori AIRC in cui  i vincitori potranno diventare  "ricercatori" per un giorno.
 secondo me è una bellissima iniziativa per poter sensibilizzare la ricerca ai giovani.
ora mi manca solo una idea geniale! ( si accettano proposte) e poi una docente che sia disposta a rappresentarmi ma forse avrei già un'idea! ;) 
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grave effetto della radioterapia.. ( di corsa all'11 piano)

in questi giorni di fine novembre, quasi un anno fa ( il 26) venivo ricoverata in ospedale per una grave infezione alla bocca..

mi ricordo che durante i mesi delle terapie, non sono mai stata molto fortunata per quanto riguarda le infezioni alla bocca infatti anche durante la chemio sono successi episodi bruttissimi.

sta volta è stato il turno della candida al cavo orale che praticamente mi ha bloccata per due settimane senza riuscire prima a deglutire bene e poi piano piano a parlare, mangiare o bere.
ed è cosi che per evitare la disidratazione e per evitare che la situazione da grave diventasse gravissima, mi sono ritrovata in quel reparto dell'11 piano popolato da bambini e adolescenti guerrieri..
mi danno  una stanzetta con un letto singolo ( poi arriverà un bimbo che avrà necessità di stare isolato per ragioni di gb bassi e mi sposteranno insieme ad un bimbo di 7 anni) e mia mamma sempre li con me su di una poltrona che la notte diventa un letto molto molto scomodo ( non che il mio sia stato meglio) e per la prima volta in 5 mesi, provo il terribile effetto della morfina.. mi sentivo veramente rimbambita, dormivo  tutto il tempo e a causa dell'effetto pesante che mi dava, a volte vomitavo anche.. proprio adesso che avevo finito la chemio!!

sono stata una settimana in quel reparto prima di riuscire a rimettermi in sesto  e nel frattempo non potevo uscire, passavo le giornate a riposare o   fare i turni con Andrea  per andare in bagno.

 mi ricordo che quando riuscivo ad alzarmi  dal letto guardavo fuori dalla finestra dell'ultimo piano e provavo a cercare in lontananza la mia casa. 
 la notte osservavo le luci della città dall'alto e mi sembravano qualcosa di meraviglioso ....  sembravano quasi ridare speranza in momenti di tristezza e rabbia.
la finestra di quel reparto cosi in alto, cosi "vicino al cielo" sembrava quasi essere un mezzo attraverso il quale si poteva guardare la città dall'alto e sognare di tornare presto in una realtà apparentemente migliore di questa. dove la gente cammina per strada in modo frenetico, gira per il centro o  per i grandi magazzini dimenticandosi per un momento tutto il resto.

poi come ogni sera andavo a dormire e capitava che nel cuore della notte mi svegliavo perchè la  flebo suonava, perchè qualche bambino urlava di dolore o perchè dovevo andare in bagno ( con tutti quei liquidi!)


la mattina passavano le infermiere a pulire e sterilizzare le stanze, ci portavano la colazione e cambiavano le boccette della flebo.. a volte mi staccavano anche per 5- 10 minuti per permetteri di cambiarmi perchè odio stare in pigiama( anche in ospedale!) e poi passavano i dottori per le visite  e ogni giorno speravi che finita la visita ti dicessero: "oggi pomeriggio puoi andare a casa" ...

nel pomeriggio invece passavano i volontari ABIO che ti distraevano chiacchierando un po con te tra una partita a carte e l'altra oppure passava Francesca e ti chiedeva di aiutarla in qualche attività ...e visto che non avevi altro da fare... la aiutavi e ci scambiavi pure quattro chiacchiere.


il presepe di natale che ho realizzato con Francesca e che è stato esposto all'arengario nella mia città in occasione della mostra annuale del presepe.




 è incredibile che anche a distanza di un anno certi ricordi, certi luoghi facciano ancora cosi male al solo ricordo...


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Da volontaria di croce rossa a "Babbo Natale" per il pomeriggio della vigilia.

Giusto ieri sera sono stata ad una riunione con la mia componente di cri  per organizzare le attività della festa di natale e molto altro ancora...
oltre che parlare della festa in piazza nel ponte dell'immacolata, abbiamo parlato anche del fatto che il pomeriggio della vigilia di natale chi vuole potrà andare nel reparto di ematologia  pediatrica di Monza a distribuire i regali a tutti quei bambini che per gravi situazioni non potranno essere dimessi per Natale ed è praticamente da ieri sera che ci penso ...  sta notte ho perfino dormito male rimuginando su questa cosa. poi sta mattina l'illuminazione!
 penso ai pro e ai contro dell'andare di nuovo in reparto e mi rendo conto che più che la situazione in generale a suscitarmi emozioni forti, è il luogo in se che racchiude tanti ricordi...   li dentro ci ho passato mesi e mesi dei miei 16 anni ma mi rendo conto che devo farmi forza. farmi forza perchè per tutti quei piccoli grandi uomini/ donne e per le loro mamme  può essere d'aiuto e può far piacere scambiare quattro chiacchiere con chi come loro  si è trovato "dall'altra parte"  a maggior ragione se poi si hanno medici, infermiere e molto altro in comune.
insomma, chi se ne importa se quando entrerò mi emozionerò ( perchè probabilmente succederà), non importa se gli altri volontari si faranno mille domande vedendo che le infermiere mi salutano... non importa. io sarò li e per la prima volta non sarò la paziente ben si la volontaria di croce rossa che distribuirà regali e scambierà quattro chiacchiere con chi ne avrà voglia.
FORZA E CORAGGIO.
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primo servizio cri

ultimamente è un periodo piuttosto stressante soprattutto per lo studio e credo proprio che se non avessi l'attività di volontariato che mi aiuta a staccare un po a quest'ora sarei già impazzita.

sta mattina anche se è domenica, mi sono svegliata alle 6 e 30 e insieme ad altri 3 simpaticissimi pionieri di cri siamo andati in piazza a montare un gazebo per la giornata nazionale del diabete organizzata da una associazione di persone anziane probabilmente tutte diabetiche.
abbiamo caricato in ambulanza tutto il materiale e poi lo abbiamo montato.
al termine dell'operazione ci siamo fatti provare gratis la glicemia ( tutti tranne me perchè tanto faccio gli esami del sangue ogni tre mesi) e siamo andati a prenderci una brioche e qualcosa di caldo da bere intanto che si svolgeva la manifestazione.

è strano come "incute" rispetto la divisa... quando passi per strada la gente manco ti guarda in faccia e poi quando hai la divisa di cri i carabinieri ti salutano, i vecchietti ti fermano per strada per chiederti di riservargli un trattamento speciale quando passeranno per "l'anticamera del cimitero", i baristi e i commercianti sembra siano perfino più gentili ecc ecc...

comunque,verso la una abbiamo smontato tutto, ricaricato il materiale in ambulanza( che in realtà era si un'ambulanza ma non attrezzata per il 118.. quello è un mezzo a parte) siamo tornati in sede, abbiamo riscaricato tutto, abbiamo firmato le nostre 6 ore di servizio e poi siamo tornati a casa molto contenti di questo primo servizio (nonostante la pioggia che non ha giocato a nostro favore per la prima parte della mattinata.)



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Dal "Diario della chemio" - capitolo 3: il racconto continua...

4 Novembre 2011
Oggi è domenica( ma cosa più importante di tutte è un mese esatto che ho finito la chemio! è bello sapere che a breve sarei già dovuta tornare in Dh per la terapiae  ma che invece non dovrò farlo)  e ho appena finito di fare la verifica di storia come esercitazione.. poi gliela invierò per e-mail alla prof.
Ieri pomeriggio sono andata a fare un giro con la mia migliore amica e una delle nostre nuove compagne di classe ( che ancora purtroppo non ho potuto conoscere) in centro a Monza ... ero un po indecisa se uscire o no perchè a causa dei miei globuli bianchi ancora molto bassi non posso entrare nei negozi e non volevo rovinare il pomeriggio alle altre ragazze che magari volevano entrare in qualche negozio o bar per mangiare qualcosa ma sono state gentilissime e mi hanno fatto compagnia senza problemi.
intanto oggi stavo cercando di ammazzare il tempo in qualche modo e ho deciso di cucinare una bella crostata alla crema di cioccolato e ricotta ed è venuta buonissima! :) 


4 Novembre 2012
Nonostante sia a dieta da un po' di tempo, ogni tanto un dolcetto me lo concedo cosi sta mattina mentre rileggevo il mio "diario della chemio" come ho soprannominato il diario che tenevo l'anno scorso nel periodo delle terapie, ho trovato questa pagina in cui mi cimentavo in una fantastica crostata alla ricotta e cioccolato e ho deciso di rifarla...

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non è stata una delle mie idee migliori in effetti. 
pensavo che con il tempo quelle botte di nausea improvvise che mi capitavano quando anche a distanza di tempo assaggiavo  cibi che avevo mangiato durante le terapie sarebbero passate... e invece....

eh va beh, mi sa che mi tocca far mangiare tutta  la torta a mio fratello, che tanto goloso com'è, non avrà di certo problemi a farla fuori in pochi bocconi! 
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pomeriggio a Milano

oggi ho approfittato del ponte dei santi per andare a farmi un giro insieme a mio fratello a Milano (ovviamente era  super caotica e piena di gente come ogni grande città durante i ponti,i week end o le festività in generale.)e ci siamo fatti un giro  camminando tantissimo e girando per i negozi ( era tanto tempo che non facevo un podi shopping e ne avevo decisamente bisogno) poi giustamente presi da una fame incredibile ci siamo fermati da Mc' Donalds  a San Babila verso le 5 e mezza per mangiare qualche cosa.
poi ci siamo diretti in piazza duomo e abbiamo saputo che da adesso si possono adottare le guglie del duomo: "Adotta anche tu una guglia". da adesso non va più di moda adottare i bambini del terzo mondo o gli orfani che hanno bisogno di una famiglia... no, va di moda adottare le guglie del duomo perchè probabilmente il comune non ha soldi a sufficienza per ristrutturarle(Dio solo sa quanto il comune di Milano abbia speso in tutti questi anni per le varie ristrutturazioni del duomo).
 io mi immagino già  una scena del tipo: "oh, guarda! l'hai vista quella guglia in alto a destra?, l'ho adottata!"



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