siamo già al 2 dicembre e in giro si respira già il clima natalizio.
in questi giorni devo fare assolutamente un salto alla fiera dell'artigianato qui a Milano che per me è un rito annuale da non perdere. tutte quelle bancarelle mi mettono di buon umore,poi si sa, credo che a noi donne metta di buon umore tutto ciò che riguarda lo "shopping" in generale. ma credo che questa mia passione per le bancarelle e per gli stand di articoli artigianali sotto Natale, provenga da lontano. da quando fin da piccola giravo con i miei genitori per il centro della mia città o quella dove abitavano i miei nonni..
con l'arrivo di natale si presenta puntualmente il problema regali. che poi ormai i gusti dei miei genitori e mio fratello li conosco bene, quelli delle mie amiche, dopo 7 anni di conoscenza, anche. sto pensando invece a cosa fare al mio ragazzo.
a volte penso sul serio che sia più semplice fare regali a noi donne. se ci pensate sono sempre quelle le cose che si possono regalare gira e rigira. invece per quanto il mio ragazzo abbia diversi interessi, non riesco ancora a trovare qualcosa di originale da fargli.
diciamo che ho ancora tempo per pensarci e per girare e rigirare negozi e farmi un'idea con quello che c'è in commercio. qualcosa mi inventerò, conta il pensiero si dice.
intanto manca meno di un mese e mezzo anche al mio compleanno e a parte il fatto che non mi sembra affatto che debba compiere 19 anni, son contenta perchè questo sarà già il terzo compleanno dopo il mio ritorno alla vita normale e sembra stupido, ma da allora per me ogni compleanno assume un valore diverso. come se fosse un anno in più conquistato e meritato.
due anni fa,poi, esattamente il 3 dicembre 2011, venivo finalmente dimessa dall'ultimo ricovero in ospedale a causa di complicanze dovute alla radioterapia e tornavo finalmente alla mia vita normale con i primi capelli esplosi letteralmente durante il periodo di ricovero e che mi facevano passare tutto il tempo difronte allo specchio con gli occhi luccicanti di gioia.
sembravo un pupazzetto, ero ancora fragile e piuttosto traumatizzata dall'esperienza vissuta ma tremendamente felice di essere tornata a casa.
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