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Quando ammalarsi o no di cancro può diventare una scelta.. parte seconda.

oggi ero a scuola e con immensa gioia di tutti alle prime due ore è mancata la nostra prof di matematica cosi ci hanno portato dei quotidiani in classe per mantenerci informati sulle notizie relative all'economia che sono di fondamentale importanza per il nostro indirizzo.
dopo averne lette un po, sono passata oltre e mi è capitato sotto mano un nuovo articolo relativo all'ILVA di Taranto. se vi ricordate, avevo fatto poco tempo fa un   post relativo proprio a questa acciaieria di fama europea che sta causando delle vere e proprie masse di cittadini che abitando o lavorando in quella zona, si ammalano di cancro a causa dei fumi altamente tossici che emette questa acciaieria. io vi lascio il link del mio scorso post e vi invito a leggerlo se non lo avete già fatto  e vi invito anche a guardare il video che vi ho linkato sempre nel post post
http://ilbuiodellanotte.blogspot.it/2012/11/quando-ammalarsi-o-no-di-cancro-puo.html
tornando all'articolo di oggi del corriere della sera, questo è quello che ho letto
http://www.legambiente.it/sites/default/files/stampa/corriere_della_sera_ilva2013.01.15.jpg
( mi scuso per l'immagine ma non sono riuscita a trovare l'articolo su internet.. comunque  cliccandoci su dovreste riuscire a zummarla e  a leggere bene)
voglio sottolineare due frasi importanti che ho letto nell'articolo e che trovo di fondamentale importanza: "Se una voragine è una ipotesi improbabile, i danni polmonari sono certezze."
"io ci lavoro all'Ilva ma mio figlio è più importante. Vincenzo sogna di poter riprendere in mano il suo lavoro di geometra, magari altrove: c'è uno zaino da Scooby-Doo che merita un futuro migliore".

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