Stamattina sono tornata in ospedale per la TAC e sono stata presa d'assalto dai complimenti delle infermiere e delle dottoresse :D beh, menomale che mi trovano bene mi sono detta!
ad ogni modo, dopo avere fatto il prelievo del sangue ed avermi inserito l'aghetto canula che serve per iniettare il contrasto durante la tac ( 3 buchi solo per tentare di mettere l'aghetto) sono passata appunto nel settore A e ho eseguito la TAC.. la dottoressa poi mi ha visitato e va tutto bene. mi ha detto che ho un emocromo perfetto! yeeeeeeeeeeeeeh! :D
nulla.. a parte questo mi sono sentita strana ritornando in DH.. ritornare di nuovo nello stesso posto ma in contesti diversi ossia passare dalla paziente malata alla paziente guarita è stato un bel colpo.
rivedendo tutti quei bambini e ragazzi intraprendere lo stesso percorso che ho intrapreso io, oltre ad essere estremamente straziante, mi ha fatto passare davanti agli occhi tutto il mio percorso clinico , tutta la forza, la determinazione, la disperazione e la rabbia che mi si leggeva negli occhi ogni volta che entravo in DH .. invece adesso, ritornando in un posto e risentendo gli stessi profumi che ormai chiamo casa mia perchè è cosi.. ci ho passato 8 mesi della mia vita e tante delle persone fantastiche che ne fanno parte le ho conosciute proprio li, mi sono messa a piagnucolare come una cretina perchè ancora adesso non mi capacito del fatto che abbia superato tutto questo, ho vividi e chiari nella mia mente tutti i momenti passati ed il dolore affrontato ma quando poi mi guardo allo specchio e mi vedo sana, guarita, attiva ( un' altra persona insomma) mi sembra impossibile! e per quanto i medici e le infermiere del reparto mi dicano che finalmente sono ritornata alla mia vita di sempre io rispondo che si, sono tornata alla vita di sempre ma relativamente perchè al di là dell'aspetto fisico che mi rende apparentemente una persona diversa rispetto a come ero prima, conduco una vita normale ma che ogni giorno è scandita da tutte quelle piccole cosa che ti fanno apprezzare la vita e che prima di ammalarmi non davo loro importanza.
La Debora che vive questa sua nuova vita ora è una diciassettenne diversa, una diciassettenne con una marcia in più, con dei valori importanti ed una visione della vita che non comprende più soltanto le gioie ma anche i dolori.
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